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MILLS E BERLUSCONI: MILLS CONDANNATO, MA IL CORRUTTURE NON ESISTE

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Mills (che ha preso i soldi) è colpevole, Berlusconi (che glieli ha dati) non è giudicabile e presiede il  Consiglio della Repubblica Italiana. Si è fatto fare una bella legge su misura, come fa con i blazer doppio-petto o con le plastiche e i parrucchini: il lodo Alfano lo sottrae al giudizio della legge come il sarto di fiducia gli nasconde la ciccia con giacche strategiche. Tutto studiato, tutto su misura....e la gente non ha più voglia urlare, incazzarsi, scandalizzarsi, arrabbiarsi.
La condanna di Mills e le sue possibili implicazioni per il leader del paese sono state largamente ignorate dagli italiani, preoccupati per la crisi economica.

Se nei media italiani non se ne parla, almeno all’estero fa ancora scandalo il caso di un Premier corruttore. Ringrazio gli amici di Italiadallestero.info per aver tradotto l’articolo targato New York Times del 18 febbraio, che vi invito a leggere.

L’Italia condanna un avvocato per aver preso una tangente per proteggere il Premier
Martedì il tribunale di Milano ha presentato una sentenza che manderebbe le istituzioni politiche di molti paesi in tilt. Ha accusato l’avvocato inglese David Mills di aver accettato 600.000 dollari per mentire al fine di proteggere il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. In Italia, la sentenza non era nemmeno una delle notizie principali al telegiornale della sera. Questo onore è andato al maggior opponente politico di Berlusconi, Walter Veltroni, che si è dimesso martedì dopo la netta sconfitta del suo partito lunedì alle elezioni per presidente della Sardegna, in cui il candidato del Partito Democratico ha perso contro il figlio del commercialista di Berlusconi. Così la storia del giorno non era sulla corruzione, ma sulla presa di potere sempre più asfissiante di Berlusconi in Italia. Mills afferma che farà ricorso in appello. “Sono innocente, ma questo è un caso altamente politicizzato” ha affermato in una dichiarazione. In effetti Berlusconi è stato un co-imputato fino all’anno scorso, quando ha fatto passare una legge in Parlamento che garantisce alle più alte cariche, in particolare a sè stesso, l’immunità contro l’azione giudiziaria mentre è in carica. Per continuare la lettura dell’articolo andate su italiadallestero.info.


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