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MISTER "UNPERCENTO"

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mister unpercento

Le concessioni radiotelevisive costano al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l’uno per cento del fatturato che ne ottiene. Avete letto bene. Lo Stato italiano regala da anni alla Mediaset, attraverso RTI, il 99% degli introiti che ne ottiene. Solo l’uno per cento rimane allo Stato.

Le frequenze su cui Mediaset trasmette sono dello Stato italiano che le può dare in concessione a qualunque società ritenga. Mediaset o altre. La logica vorrebbe che la concessione porti principalmente soldi alle casse dello Stato, non ai privati. La ricchezza del signor Berlusconi, dell’imprenditore Berlusconi, deriva da una “graziosa” concessione ottenuta prima da Craxi con un una tantum annua ridicola e poi dal Governo D’Alema nel 1999, con la legge un per cento (pagina 32: legge 488, art.27 comma 9, del 23 dicembre 1999). Legge mai messa in discussione dagli altri Governi che lo hanno seguito, tra cui ovviamente i suoi.

Il signor unpercento è ricco e continua a incrementare le sue ricchezze in virtù di una legge che gli regala letteralmente le frequenze radiotelevisive. Paga l’un per cento dei ricavi. Ma quale cittadino può avere in concessione un bene dello Stato pagando solo l’un per cento dei ricavi? Nessuno, se non Berlusconi. La legge che regolamenta le concessioni radiotelevisive va cambiata immediatamente. E’ una legge parassitaria che toglie agli italiani, a tutti gli italiani, un reddito enorme, di loro competenza, per donarlo al presidente del Consiglio. Una vera rapina a norma di legge.

Il Gruppo Mediaset vive alle spalle degli italiani. Nel 2007 ha fatturato oltre 4 miliardi di euro, di cui 2.5 miliardi derivanti da pubblicità delle Reti Mediaset. Invertiamo le percentuali: allo Stato il 99%, a Mediaset l’un per cento. L’Italia dei Valori presenterà un’interrogazione parlamentare su questo vero esproprio di reddito degli italiani da parte di Silvio Berlusconi.

P.s. Risultato Operativo 2007 del Gruppo Mediaset (EBIT): 1,49 miliardi di euro.

RETE QUATTRO ED EUROPA SETTE: UNO SCANDALO EUROPEO.

ROMA, 21 Gennaio 2009: Il Consiglio di Stato, riconoscendo a Europa 7 un risarcimento di poco superiore a 1 milione di euro, ha messo la parola fine alla vicenda dell'emittente tv che, pur dotata della concessione a trasmettere, non inizio' mai le trasmissioni non avendo ottenuto le frequenze nazionali. E' quanto si apprende sulla decisione dei giudici di Palazzo Spada che hanno emesso la sentenza nella tarda serata di ieri. Il risarcimento accordato a Centro Europa 7 giunge a fronte di una richiesta della societa' pari a a 3,5 miliardi di euro senza frequenze per trasmettere e di 2,160 miliardi con le frequenze.

Il Consiglio di Stato ha disposto un risarcimento di un milione di Euro a carico dell’Italia.

Grazie Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi !!!! E adesso il milione di Euro perché lo devono pagare gli Italiani "nani" ??????
Se la questione riguarda una televisione di Sua proprietà, Lei non può nascondersi dietro la politica e le leggi dello Stato che sono state via via approvate nei decenni dal suo amicone socialista Craxi, poi dal repubblicano Mammì e poi da Maurizio Gasparri. Lei, onorevole Berlusconi, come si può constatare anche in questo caso, è all’interno di un grandissimo e gravissimo conflitto di interessi che provoca scandalo. Lei ha voluto buttarsi in politica ma il conflitto d’interessi è sempre presente.
Anche qui, nel settore della emittenza televisiva, come per l’Alitalia, si vede come è amministrata Italia: gli utili sono privati e le perdite (i risarcimenti ) sono pubbliche, cioè a carico di tutti gli italiani

Purtroppo questa è l’Italia. Solo in questo paese è potuto succedere che per dieci anni sia stato impedito ad un imprenditore televisivo di trasmettere per lasciare tutto lo spazio a Rete Quattro, al gruppo di Silvio Berlusconi, con il consenso della CONFINDUSTRIA, che su un caso di questa rilevanza avrebbe dovuto porre almeno una questione di principio, per salvare la faccia. Ma come abbiamo potuto constatare , con il crollo delle borse in tutto il mondo, la faccia alcuni settori non ce l’hanno proprio e le regole ci sono e sono applicate solo per alcuni e non per altri. Poi, purtroppo, è sempre lo Stato che deve comunque intervenire a salvare il salvabile, per evitare il crollo del sistema.

Quindi sulle emittenti televisive le regole c’erano, anche se erano taroccate, per favorire un gruppo ed escludere qualsiasi concorrente del gruppo monopolista privato esistente ed operante. Ora, con il risarcimento stabilito, si è reso evidente in modo palese l’inconsistenza e la non liberalità delle leggi televisive emanate in Italia che sono servite solo a mantenere il predominio ( gli interessi sono in questo settore veramente miliardari, come una miniera d’oro) del maggior gruppo televisivo privato italiano

Si rende così evidente che in Italia ( ma non solo) c’è addirittura il Far-West, cioè libertà di fare quello che si vuole per alcuni centri di potere. Questa è infatti la "cosiddetta"seconda repubblica che dopo aver lautamente legiferato nell’interesse di Silvio Berlusconi adesso tenta di cambiare le regole. Da anni si demonizza l’inesistente comunismo e quelle parole hanno il solo scopo di spargere del fumo agli occhi degli italiani, per mascherare gli interessi personali televisivi soverchianti accumulati, con il salvacondotto delle leggi.
Ma in quale altra repubblica sono possibili tali spudorate leggi televisive ???

Questa è la giustizia??? Grazie, Presidente del Consiglio. Altro che cambiare le leggi, gli italiani dovrebbero cambiare Lei. E anche se Lei è stato eletto “ dal popolo” guardi che adesso la ingiustizia delle leggi, che regolano il settore televisivo, si è ora resa palese a tanti italiani


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